Pubblicato da: Just true respect | dicembre 18, 2007

L’esperienza Indiana

Ormai sono un paio di settimane che sono tornata dal mio viaggio in India.. o meglio dal mio campo di volontariato in India, più precisamente a Kundapur, nello stato del Karnataka.

Non me la sono sentita prima di oggi di scrivere qualcosa a proposito della mia

esperienza, pensavo che passando un po’ di tempo sarei riuscita ad essere un po’ più obiettiva e forse meno coinvolta, ma così non è.

 

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L’india ti coinvolge e ti sconvolge, ti rapisce e non ti lascia

più.

Non credo che sia possibile descrivere che cosa ho provato, e ciò che ancora sento dentro.. come mi ha detto un’amica poco prima di partire, l’India è un’esperienza personale, unica per ognuno di noi.

Inizialmente l’impatto è forte, quasi devastante direi.. i rumori, i colori, e gli odori che ti avvolgono dal primo istante in cui scendi dall’aereo!! Poi bisogna lasciarsi andare, entrare in questo paese con la massima disponibilità e curiosità, e lei ti prende e ti culla, ti coccola e ti vizia. Come molti viaggiatori che si recano in India possono confermare, dopo un po’ che ti trovi li inizi a renderti conto della futilità della vita che noi occidentali facciamo ogni giorno.. di quante cose abbiamo bisogno di circondarci per provare ad essere felici, ma che mai ci bastano per esserlo. Li non si ha bisogno di niente al di fuori dell’indispensabile per vivere, sono i rapporti umani che prendono il sopravvento, e quando si torna in questo mondo materiale, è come se ti sentissi addormentare nuovamente, e pensi a quando eri sveglio, a quando ogni secondo lo vivevi veramente ed intensamente, a quando eri in India.

Non voglio fare né provare a fare filosofia, ma vi assicuro è quello che si prova, o almeno, l’effetto che questo magico paese ha avuto su di me.

Il mio campo di volontariato era sulla salvaguardia delle tartarughe marine, e durante la nostra permanenza a Kundapur abbiamo avuto la gran fortuna di visitare diverse scuole elementari e villaggi di pescatori, tutta gente fantastica.

A parte questo paese della costa del karnataka, sono riuscita a visitare solo Gokarna, centro Hinduista e ricco di belle spiagge, poco più a sud di Goa. Sicuramente quello che ho potuto vedere non è nemmeno la minima parte di questo immenso paese, ma mi è bastato per dire che devo tornare in India, vorrei girarla veramente tutta, e conoscerne ogni aspetto… Viaggiare in India è davvero una grande esperienza di vita, non posso che consigliarla a tutti coloro che sono aperti alla conoscenza, senza pregiudizi e senza troppe vanità.

Un saluto

Daniela_JTR

Pubblicato da: Just true respect | dicembre 5, 2007

Barboni

Barboni nasce nel 1997 e gira il mondo diventando uno spettacolo di culto della compagnia  capitanata dal grande Pippo Delbono. Siamo davanti ad una società vagabonda e fuori dagli schemi che non si adatterà mai al conformismo.

Nasce dall’incontro tra Pippo e Bobò un omino sordomuto ma un grande attore da allora icona del teatro.I gesti semplici e nudi, e la sofferenza frutto di una difficoltà fisica è capace di emozionare e aprire il cuore. Azioni essenziali, frammenti di vita vissuta.. e i corpi degli attori che comunicano e illuminano con uno dei linguaggi più semplici per mostrarci le ferite dell’essere umano.

Il teatro vero.. capace di emozionare.. commuovere.. Questo è teatro.. non il teatro dell’apparire ma il teatro delle persone.. il teatro della vita!
Tutti possono essere attori e l’handicap diventa caratteristica del personaggio..
Vi ho parlato di Barboni e di questo spettacolo stupendo perché credo che tutti dovrebbero vederlo.. perché tutto è arte e su un palco non ci sono differenze.. ognuno ha la sua caratterizzazione e lo spettacolo funziona solamente se tutti danno il loro contributo..

Sabrina_JTR

Pubblicato da: Just true respect | novembre 28, 2007

I nuovi spot.. gli spot dell’odio

Ed ecco a voi l’ultima trovata per debellare l’immigrazione.. uno spot tv.. chi è l’autore.. il governo svizzero..  Miei cari amici africani non andate in svizzera.. sarete perseguitati e udite udite.. morirete di freddo!!!  Lo spot vede un immigrato di colore che chiama il padre da una cabina telefonica e gli dice come sta bene in Svizzera.. in realtà vive di elemosina in strada ed è perseguitato dalla polizia.

Questa è l’ultima trovata di una vera e propria campagna anti-straniero… Non andate svizzera sennò morirete di fame e freddo.. non è il paradiso ma l’inferno!!!Il padre ovviamente risponde al telefono in una casa bellissima e molto calda e accogliente.. Secondo voi è la realtà? Cioè pensate che io che vivo in una bella casa così ho bisogno di mollare tutto e tutti i miei cari e andare dall’altra parte del mondo a cercare fortuna.. Ma fatemi il piacere… Non ne posso più di vedere queste macchinazioni…Dove andremo a finire.. Spot che alimentano l’odio razziale… campagne discriminatorie..

È nata una nuova società questa.. la società dell’odio!!

                                                                                                 Sabrina_JTR

Pubblicato da: Just true respect | novembre 26, 2007

“Figlia di una vestaglia blu” di Simona Baldanzi Fazi Editore

“Figlia di una vestaglia blu” è più di un ricordo delle antiche lotte operaie. E’ un tuffo nel passato ma non solo, è anche un racconto recente della condizione operaia da parte della scrittrice Simona Baldanzi, il cui libro trae spunto dalla sua tesi sugli effetti sociali dell’Alta Velocità nel Mugello.

E’ una storia che si sdoppia tra la vita della madre della scrittrice, segnata da una lunga permanenza nello stabilimento della Rifle e quella di lavoratori “strappati” dalle loro terre, in maggior parte provenienti dal Sud del Belpaese, coinvolti nell’opera di “foratura” delle montagne del Mugello per far passare la TAV. Sdoppiamento della storia, ma situazione analoga di lotta e resistenza, in un intrecciarsi continuo di vita e lavoro, di sofferenza e sacrifici, che coinvolge sia la routine e l’alienazione del lavoro in catena alla Rifle sia la vita in campi base, in terre lontane dai propri familiari e amici.

E’ attraverso questa storia sdoppiata che la scrittrice Baldanzi sa rievocare con uno stile semplice e molto coinvolgente una delle numerose storie sul movimento operaio che, ieri come oggi, cerca di non farsi “mettere sotto”, dimostrando come il rispetto sia una sfida da vincere quotidianamente.


Daniele_JTR

p.s Scusatemi per la lunga assenza!

 

Pubblicato da: Just true respect | novembre 19, 2007

Quanto vale un italiano?

La mia critica.. è una critica ai mass media degli ultimi tempi.. Non posso accettare di vedere un servizio o un articolo sul caso di un omicidio che duri mezzora.. e vedere passare senza troppo rilievo la notizia di diecimila.. e dico diecimila vittima in Bangladesh per colpa di un ciclone!!

Diecimila vite distrutte.. famiglie distrutte.. un’economia già di sussistenza.. per non parlare poi delle epidemie che si generano in questi casi.. tanti genitori hanno perso i loro figli.. e tanti bambini hanno visto morire davanti agli occhi i loro genitori.. MA…. Non fanno notizia.. e io sono sconvolta dalla facilità con cui i media seguano quello che fa più audience piuttosto che notizie di morte e distruzione..

Quanto vale un italiano?? Vale 10.000 bengalesi???

Ci sono alcuni giornali poi che raccontano la notizia come un romanzo.. quasi a distaccarsi dalla realtà ed entrare nel magico mondo sottosviluppato.. dove leggere delle avventure di poveri disperati che ogni giorno si inventano cose diverse per non morire.. Non è un racconto.. è la cruda realtà.

Basta con i gialli in tv.. Lasciamoli ad Agatha Christie.. Non voglio dire che certe notizie non debbano essere date.. ma basta con questi romanzi.. questa caccia all’assassino che distruggono la vita di uomini accusati e ancora da condannare..

Potrei prendere mille esempi pratici citando i giornali e i telegiornali di stamattina.. ma non lo farò.. potete aprirli tranquillamente voi e controllare con i vostri occhi..

Cerchiamo di smetterla con questa vita virtuale che ci siamo creati.. questo mondo dove fin quando le cose non ci toccano non ce ne dobbiamo preoccupare.. basta con questa paura che ci porta a chiudere gli occhi e far finta che niente in torno a noi sta cambiando…

Sabrina_JTR

Pubblicato da: Just true respect | novembre 13, 2007

I problemi alla radice…

Chiedo scusa per questo lungo periodo di silenzio di Just true respect.. Ma come sapete siamo dei bloggers per hobby e ogni tanto gli impegni di lavoro e studio ci lasciano poco spazio..

In questo periodo di silenzio sono stata a guardare quello che succedeva nel mondo e soprattutto nella nostra bella Italia.. e ne sono successe di cose.. La questione dei Rom.. La questione degli Ultrà.. tutti problemi sociali che non sono mai stati risolti ma dei quali tutti hanno detto la propria senza porvi mai un rimedio serio..

La questione dei Rom.. dei rumeni.. non è tanto diversa da altre forme di violenza che hanno subito in passato alcune popolazioni..

Il problema secondo me è che nessuno ha cercato di risolvere il problema alla radice.. mi spiego meglio.. si cerca sempre di porre un rimedio ai problemi introducendo alcune piccole modifiche che non risolvono il problema.. questo vale per tutti i problemi sociali che secondo me hanno radici molto più profonde e non bastano piccoli palliativi che diciamo danno un sollievo solo momentaneo.. occorre una cura!!!

Non vi esporrò la mia idea di pensiero su quanto è successo domenica.. anche se ovviamente ho una mia opinione.. non lo farò perché non voglio aprire una polemica e il nostro blog ha lo scopo di dare informazioni e non quello di esporre i nostri pensieri personali.. anche se a volte capita.. Vuole essere un blog educativo.. quindi dico solo che la violenza è sempre sbagliata.. ma occorre capire i motivi che scatenano una persona alla violenza.. e porvi rimedio non reprimendo con violenza a sua volta.. dico che per educare le persone alla non violenza occorre dialogare e non reprimere.

Pubblicato da: Just true respect | ottobre 29, 2007

Un mondo migliore è possibile??

Pubblicato da: Just true respect | ottobre 24, 2007

Le guerre dimenticate: il Darfur

Si apre oggi il nuovo capitolo di Just True Respect sulle guerre dimenticate..

Cominceremo con il parlarvi del Darfur..La regione del Darfur è situata nel deserto del Sahara, più precisamente ad ovest del Sudan, nella parte centro-orientale dell’Africa. Gran parte del territorio è formato da un altopiano ed è suddiviso in tre privincie: Gharb Darfur, Chamal Darfur e Djanoub Darfur. È costituita da popolazioni principalmente musulmane e da alcune etnie, soprattutto a sud, di religione animista… per un totale di 6 milioni di abitanti.

Il Darfur è stato a lungo governato dai musulmani fu inglobato nel 1874 nell’Egitto e coinvolto nella rivoluzione mahdista nel 1898, ottenendo una certa indipendenza.

Darfur

Dal 2003 sentiamo spesso parlare del Darfur, alcuni politici non sanno nemmeno cosa sia, ma è stato teatro di un feroce conflitto che vede contrapposti la locale maggioranza nera alla minoranza araba. La minoranza però è appoggiata dal governo centrale.

Alcuni considerano il conflitto in relazione alla questione petrolifera, infatti sono zone con basso reddito ma ricche di materie prime. Dopo un inquadramento generale vorrei direttamente passare a parlarvi del conflitto armato attualmente in corso nella regione del Darfur, iniziato a febbraio del 2003, che vede contrapposti il gruppo di miliziani islamici gli Janjaweed, reclutati fra i membri delle varie tribù locali e il resto della popolazione. Il governo del Sudan nega di supportare i miliziani anche se fornisce loro armi e assistenza partecipando anche ad attacchi congiunti. Sono state approvate finora diverse risoluzione dal Consiglio di sicurezza.

Le cause del conflitto in corso sono molteplici e connesse fra loro.. date dalla disuguaglianza  fra il centro del paese e le aree periferiche come il Darfur, vittime di catastrofi naturali e opportunismo politico. Il Darfur è stata definita come la più grande crisi umanitaria del mondo.. sono sorti numerosi movimenti per chiedere interventi umanitari nella regione.. L’Onu ha lasciato che l’Unione Africana mettesse in campo un simbolico contingente per proteggere i civili. L’assenza umanitaria fa discutere sulla definizione di genocidio… 

Sabrina_JTR 

Pubblicato da: Just true respect | ottobre 23, 2007

Francia on the road..

ESTATE 2006

Il nostro primo viaggio in moto.. la Francia, una grande Nazione che ci ospiterà per 17 giorni itineranti, fra le sue spiaggie, i suoi campi di lavanda, i castelli, le cattedrali, e la maestosità di Parigi…
Era tanto atteso questo viaggio, e tanto bello ed intenso si è poi rivelato.
La nostra prima tappa è stata MENTONE, splendida cittadina al confine francese, che per un paio di giorni ci ha accolto decisamente calorosamente, permettendoci anche una visita alla vicinissima Montecarlo.
Da visitare, sempre nella costa azzurra, sono la graziosa ANTIBES JUAN LE PIN e CANNES, oltre ovviamente a perdersi nelle sue belle spiaggie e mare cristallino.
Lasciando la costa azzurra ci siamo fermati qualche giorno nella ridente PROVENZA, luogo magico, rilassante, pieno di colori ed estremamente luminoso (o almeno è così che me lo ricordo..) Noi abbiamo sostato un paio di giorni a NIMES, punto ideale per visitare, AVIGNONE, ARLES, la CAMARGUE e i dintorni. Il punto che più mi ha colpito? Difficile dire.. ma sicuramente l’energia che emana il meraviglioso PONT DU GARDE è davvero forte e splendida.
Lasciata la Provenza, la nostra prossima meta era CARCASSONE, città quasi “fiabesca”, se non fosse per i milioni di turisti che si affollano per le ripide e strette strade della città vecchia. Però vale decisamente la pena di vederla… è uno spettacolo, in particolare con le calde luci di un tramonto estivo!
Da qui si può dire che è cominciata la salita verso Parigi, ma con qualche tappa intermedia ovviamente; tra le tortuose stradine dei monti francesi, seguendo la direzione di Brive la Gaillarde, si incontra un piccolo borgo arrampicato su una roccia: siamo a ROCAMADOUR, meta di molti pellegrinaggi religiosi, ma anche di chi cerca qualcosa al di fuori delle classiche mete turistiche. La zona meriterebbe una visita di almeno un paio di giorni, perchè oltre a Rocamadour, qui vicino si trovano le grotte rupestri di Lascaux, ed inoltre potrete trovare splendidi panorami, paesini tradizionali immersi nei boschi, e tanta gente “vera”.
Noi però eravamo solo di passaggio.. e infatti il giorno dopo ci siamo arrampicati fin su ad ORLEANS.
Era una domenica d’agosto, e la città di Giovanna D’arco era praticamente deserta…ma questo ci ha dato modo di poterla girare facilmente.
Ormai eravamo ad un passo dalla grande Capitale.. Siamo arrivati a PARIGI in mattinata, non erano nemmeno le 11.. Vedere la Tour Eiffel dalla strada, mentre in moto stavamo entrando in città mi ha regalato un’emozione che mai più potrò dimenticare: quanto avevo sognato quel momento, ed ora eravamo li, stavamo cavalcando le strade parigine..
Ci siamo fermati per sei giorni, per aver modo di poter girare in tutta comodità, per poter entrare nel clima parigino, e per lasciare che parigi entrasse nei nostri cuori (beh, nel mio ormai sono anni che ci è entrata, ed ogni volta mi manca sempre di più..) Abbiamo girato per lo più a piedi, che poi è il miglior modo di vedere questa splendida città, e abbiamo scoperto ottimi ed economici ristoranti, un po’ più fuori dai classici circuiti turistici.
Che dire di Parigi.. dovrei dedicargli un articolo a parte, o una poesia, è troppo quello che mi ispira questa città per poterlo rinchiudere in poche righe!
Una volta lasciata Parigi (sotto un diluvio..) ci siamo diretti a DIGIONE, città della mostarda!
Ormai eravamo sulla via del ritorno… La pioggia ha continuato ad accompagnarci, come per renderci ancora più malinconico il pensiero del ritorno a casa..GINEVRA è stata l’ultima città che abbiamo visitato prima di tornare in Italia.
Era il 15 di Agosto, poco più di 700 Km ci separavano da casa.. Ho scoperto che in moto anche il viaggio di ritorno in fondo è divertente.. in moto è tutto divertente e affascinante.. peccato però, che avremmo dovuto aspettare ancora un anno per ripartire per nuove “avventure” on the road.. ma come sempre, questa vacanza rimarrà indelebilmente tatuata nella mia mente, e nel mio cuore..

Daniela_JTR

Pubblicato da: Just true respect | ottobre 16, 2007

L’ACQUA NELLA SOCIETA’

L’acqua è l’inizio della vita stessa ed è l’elemento fondamentale per la crescita e l’esistenza di ogni essere vivente, e anche elemento purificatore. Nella mitologia e nella maggior parte delle religioni l’acqua, nelle sue più varie forme (sorgenti, fiumi, laghi, pioggia, mare) viene associata alla fertilità della terra, alla nascita e all’abbondanza alimentare. è centrale anche in molte religioni, sia come elemento purificatore (come il battesimo per i cristiani) o legata a dei (come per l’induismo l’importanza del Gange), senza dimenticarci poi che è anche uno dei quattro elementi fondamentali, (acqua, aria, terra, fuoco).

Le sorgenti già in passato venivano identificate come come posti sacri e magici, e luoghi dove si potevano vivere esperienze soprannaturali e mitologiche, come la ricerca della fonte della giovinezza, o dell’immortalità, o ancora la fonte della conoscenza. Troppo spesso purtroppo, nella nostra società, sottovalutiamo questo importante elemento dimenticandoci la sua importanza fondamentale per la nostra vita, e quotidianamente vengono sprechiamo tonnellate di acqua in tutto il mondo. L’acqua nel nostro pianeta diviene ogni giorno più rara e l’apparente abbondanza di questo elemento nelle regioni del Nord del Mondo ci porta a credere, a torto, che questo sia un bene cui poter attingere senza limite.

L’acqua è in realtà la meno rinnovabile di tutte le risorse ed è quella che oggi, più dell’aria e del suolo, viene inquinata, sfruttata e soprattutto sprecata, basti pensare che, le perdite idriche dovute a dispersioni, allacciamenti idrici illegali e sprechi ammontano a circa il 50% del totale dell’acqua utilizzata per bere nei Paesi in via di sviluppo. Nel mondo un miliardo e seicentottanta mila persone non hanno accesso all’acqua potabile e più di due milioni muoiono ogni anno a causa di malattie associate a condizioni idriche scadenti.

Daniela_JTR

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